La lotta contro il sionismo
l'impegno dei comunisti


  Tutti ricorderanno il defunto presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quando sentenziò che il sionismo era una legittima aspirazione del popolo ebraico e l’antisionismo altro non era che antisemitismo. Ora, dopo le stragi, la verità sta venendo fuori, ma in una maniera abbastanza controversa. Esiste difatti una condanna diffusa degli 'eccessi' del governo Netanyahu, ma si evita di entrare nel merito della questione di fondo e soprattutto di definire i compiti di quelli che si considerano amici della causa palestinese.

  Il punto centrale è definire che cosa sia esattamente il sionismo e quali sono i compiti di coloro che vogliono contribuire a combatterlo. Su questo bisogna discutere e fare chiarezza, in modo che cresca una coscienza di massa a livello dei rischi che stiamo correndo.

  Dati i fatti - genocidio, pulizia etnica, distruzione dei territori, occupazione permanente di altri territori - il sionismo si configura come una sorta di nazismo del XXI secolo che nasce come progetto di colonizzazione in sostituzione della popolazione preesistente, sulla base di un’ideologia suprematista, coperto dall'occidente capitalistico e in particolare dagli USA per ragioni geopolitiche e anche ideologiche (il suprematismo della ‘nazione indispensabile’ alligna infatti anche negli Stati Uniti, dove non sono pochi i ‘cristiani sionisti’). Sulla base di questa valutazione bisogna andare al nodo della questione e dire che la colonizzazione della Palestina deve avere fine, senza se e senza ma, come è accaduto col Sud Africa dell’apartheid con cui il sionismo ha condiviso razzismo e spietatezza nei modi di repressione. La guerra sarà lunga, ma il sionismo dovrà fare i conti con la volontà di indipendenza dei popoli arabi e musulmani.

  Per essere forti nella battaglia a fianco del popolo palestinese, bisogna però anche attrezzarsi per una campagna di massa contro gli amici italiani dei nazisti israeliani.

  Televisioni private e di stato, giornali di destra vomitano ogni giorno sulla legittimazione di quella che la Resistenza chiama ‘entità sionista’ e contro la risposta che essa trova sul terreno. Legittima è la resistenza e illegittima è la colonizzazione della Palestina.

  Partendo da questi presupposti il movimento di solidarietà in Italia deve definire la sua piattaforma che, a nostro parere, dovrebbe indicare questi punti:
boicottaggio economico di Israele, rottura delle relazioni diplomatiche, riconoscimento dello stato palestinese su tutto il territorio storico della Palestina e non solo sul 22% di Cisgiordania e Gaza.

       Forum Italiano dei Comunisti